Come primo post del 2023 ho voluto scegliere questo insegnamento del Buddha, dando inizio a tutti gli altri che verranno (spero) nell’arco dell’anno.
Faccio subito una doverosa precisazione: con questo post, non è mia intenzione elargire come una specie di “lezione” a nessuno, me ne guarderei bene proprio io, che ho tutto da imparare nella vita e non solo spiritualmente, mi piace semplicemente condividerlo perché possa essere come dire di buon auspicio per ognuno di noi? Con la convinzione che se tutti nel mondo ne imparassimo un pochino-ino, probabilmente anche le guerre non avrebbero ragione di esistere!!!
Il perdono del Buddha è la favola che ci vuole insegnare a lasciare andare via l’odio, questo insegnamento è rivolto a tutti, a qualunque religione si appartenga, non è necessario essere Buddhisti per leggerlo, comprenderlo o volerlo fare proprio. Questa breve novella ci vuole dare le indicazioni per farci apprendere che il perdono è l’unico modo per tornare ad essere delle persone libere, per cacciare via le sensazioni negative e vivere bene.
E’ sicuramente più facile a dirsi che a farsi… quasi tutte se non tutte le filosofie orientali, insegnano che imparare a perdonare è importante non solo per chi ci circonda, ma soprattutto per noi stessi, poiché se si ha la mente libera da rabbia, frustrazione e odio, una persona è certamente più felice, non depressa. Le righe che andrete a leggere a mio più che modesto parere, andrebbero sempre ricordate anche se nella vita pratica non è spesso così facile e scontato il riuscire a metterle in pratica e ripeto, è un monito per tutti indipendentemente dalla religione alla quale si appartenga e non solo, ma anche per coloro che sono atei.
Buona lettura

Si narra che Buddha aveva un cugino malvagio. L’uomo si chiamava Devadatta, era sempre geloso e insisteva per screditarlo.
Un giorno, mentre Buddha camminava in silenzio, Devadatta gettò una pesante roccia sul suo cammino con l’intenzione di ucciderlo. Tuttavia, la roccia cadde accanto a Buddha e lui non si fece nulla.
Buddha intuì cosa era successo ma rimase impassibile, senza perdere il suo sorriso. Giorni dopo, incontrò di nuovo Devadatta e lo salutò affettuosamente. Molto sorpreso, l’uomo:
– Non sei arrabbiato?
– No, certo che no.
Senza lasciare il suo stupore, Devadatta gli chiese perché.
Buddha gli disse:
– Perché né tu sei già quello che ha gettato la roccia, né io sono già quello che era lì quando è stato lanciato.
Questo piccolo racconto ci vuole spiegare che coloro che sanno amare, sanno anche perdonare; per chi sa guardare al di la del proprio naso, tutto è transitorio. Le filosofie orientali danno molta importanza sul saper lasciare le brutte esperienze al passato perché solo attraverso il perdono possiamo andare avanti e sentirci persone rinnovate.


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