Quando parlo di certi cantanti, le mie amiche di lunga data non riescono a capire cosa intenda dire. Ogni volta mi ripetono: “Ma come? Una come te, che ama i Frankie Goes to Hollywood e la musica elettronica, può davvero apprezzare certi cantanti del passato?”.
Ebbene sì, adoro i generi musicali e le canzoni che loro menzionano, sia del passato che del presente. Ma questo non significa che io non possa apprezzare anche alcuni cantanti e artisti italiani più attempati, come:
Mina, che ho sempre amato sin dai tempi dei tempi.
Albano, che, nonostante l’età, ha ancora una voce notevole—e ogni tanto ascoltare una sua canzone non mi dispiace.
Ornella Vanoni, un’altra voce straordinaria che mi è sempre piaciuta. Ancora oggi dimostra di sapere cantare e interpretare con grande maestria.
Gianni Morandi, sempre al passo coi tempi e una persona che sprizza simpatia da tutti i pori (sarà perché sono emiliana?). Ma in quanto a cantante, è sempre attuale, e su questo non c’è dubbio.
Iva Zanicchi, che ha sempre avuto una voce straordinaria e, ancora oggi, risulta più che accattivante. Qualche sera fa l’ho ascoltata dal vivo e non ho potuto fare a meno di ammirarla per la sua vocalità e interpretazione dei suoi successi. Davvero brava!
Orietta Berti, che, pur non essendo tra le mie preferite, ha sempre avuto una grande voce. E, anche ora, nonostante l’età, la sua vocalità continua a essere potente e riconoscibile.
Non dico che ascolterei un intero album di tutti loro (eccetto Mina), ma se capita di sentirli alla radio o in TV, li ascolto volentieri. Alcuni sono tra i miei preferiti, ma al di là dei gusti personali, trovo che artisticamente parlando abbiano ancora la capacità di esibirsi dal vivo con grande esperienza e vocalità.
Le mie amiche, però, non lo capiscono. Per loro, sono solo cantanti di un’altra epoca, senza valore oggi. Non riescono neanche ad apprezzare una canzone di successo del passato, ignorando completamente la parte artistica che io invece vedo chiaramente. Certo, ci sarebbero anche altri cantanti e band italiane del passato che mi piacciono, ma che ormai hanno smesso di esibirsi. Ho deciso di non menzionarli perché lo scopo di questo post è paragonare le voci di un tempo con quelle di oggi: c’è chi è ancora in grado di sostenere il palco e il pubblico, e chi invece ha fatto il suo tempo e ha smesso di esibirsi.
E poi, c’è Massimo Ranieri. Non potete immaginare lo stupore delle mie amiche quando lo nomino! In particolare, una sua canzone mi ha sempre colpita ed emozionata: Se bruciasse la città. Ancora oggi, la canta dal vivo (almeno fino a un paio d’anni fa lo faceva). Ma non è solo quella, mi piacciono diversi suoi brani, e ogni volta le mie amiche iniziano con i soliti “Mah, non capisco!”, “Ma come fai?”, “Ma è possibile?”.
Massimo Ranieri è un artista completo: cantante, attore, cabarettista, e molto altro. Non ha mai smesso di stupirmi con la sua incredibile versatilità. Ancora oggi continua con spettacoli teatrali, e posso vantarmi di averne visto almeno due tra Roma e Napoli, durante i miei spostamenti per lavoro
I gusti sono gusti, certo. Ma artisticamente parlando, credo sia giusto saper dare un’opinione a 360 gradi, indipendentemente dalle preferenze personali. Questo vale non solo per la musica, ma per qualsiasi forma d’arte. Spesso, quando si parla di arte moderna, la gente tende a liquidarla con un semplice “che obbrobrio”, senza sforzarsi di guardare più in là della propria incomprensione.
Perdonatemi se concludo il post timidamente con Massimo Ranieri e la sua Se bruciasse la città. Chi vuole ascoltarla, la ascolta. Chi non è interessato (probabilmente la maggior parte di voi), semplicemente ignori il video.
Nei prossimi due giorni probabilmente non sarò sul web, quindi non preoccupatevi se non mi vedete. Sono impegnata su altri fronti. By Giusy


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