L’arte del Bonsai


Ciao a tutti, oggi vorrei parlarvi dei Bonsai. Come già avete appreso dai miei precedenti post, amo la natura e altrettanto amo circondarmi di piante e di fiori sia da esterno che da interno, difatti tra giardinetto, balconi, e interno casa ho un certo numero di piante, ed è perchè non saprei più dove collocarle tra dentro casa e fuori, altrimenti ne acquisterei pure delle altre.
Da quattro anni a questa parte, è sopraggiunta anche la dedizione per i Bonsai. Questi sono alberi in miniatura, che vengono mantenuti intenzionalmente nani anche per molti anni, tramite potatura e riduzione delle radici. Con questa particolare tecnica di coltivazione si indirizza la pianta, durante il processo di crescita, ad assumere le forme e dimensioni volute, anche con l’utilizzo di fili metallici guida, pur rispettandone completamente l’equilibrio vegetativo e funzionale.

La tecnica bonsai, nata in Cina e modificata in Giappone applicando alle piante coltivate i canoni della propria estetica influenzata dallo Zen, è legata a quello che gli Orientali chiamano seishi: l’arte di dare una forma, di coltivare, il praticare le tecniche più svariate sempre nel rispetto della pianta, e da qui che la loro coltivazione viene definita “l’arte del Bonsai”. I bonsai sono dunque natura viva, piccoli alberi che malgrado le dimensioni contenute esprimono tutta l’energia che è racchiusa in una pianta grande.

Fotografia personale

I Bonsai di per sé sono un pochino più delicati di qualsiasi altra pianta sia che trattasi di piante nel  vaso e di quelle piantate nel terreno.
Questi piccoli alberelli  che dimorano nei vasi, richiedono molte cure e attenzioni, nel mio modo affettuoso di parlarne, li paragono spesso e volentieri come alle accortezze che occorrono con i bimbi quando sono piccoli: mille occhi, mille attenzioni…
In effetti coltivare un Bonsai è proprio il prendersene cura con molta attenzione perchè ahimè ogni errore può essere fatale per il piccolo alberello: in estate perchè è estate, ma pure in inverno e soprattutto, occorre moltissima precisione partendo anche e proprio dall’innaffiarli, quando è il momento che necessita dargli l’acqua, quando invece è utile rimandare di un giorno o due, sempre controllando direi quotidianamente il loro terriccio.
Poi vi è il periodo che occorre rinvasare e anche in questo caso vi è tutto un metodo ben preciso per il farlo al meglio e senza danneggiare lo stesso, nel periodo di vegetazione sovente occorre anche pinzare le foglie, questo metodo più che altro è ritenuto necessario per mantenere si la pianta in buona salute. ma anche e specialmente, per renderla sempre di aspetto gradevole poichè i Bonsai, con le foglie troppo grandi non stanno particolarmente bene, la loro caratteristica è che risultino di dimensioni limitate in tutto per tutto.

E già, avete proprio capito bene: un Bonsai è un impegno fisso e continuo.
In questi quattro anni ho commesso un paio di errori, errori dettati dall’inesperienza e anche o forse soprattutto, da una mia errata valutazione di necessità degli stessi, in poche parole due di loro purtroppo gli ho persi…
Attualmente me ne sono rimasti quattro (quelli che vedete in foto); come del resto un pò per tutte le piante in genere, ogni alberello ha le proprie esigenze che variano a secondo del tipo di pianta che essa è.
Esistono i Bonsai così chiamati da interno i quali si dice che sopravvivono anche e stando soltanto in casa indipendentemente dalle stagioni, (a mio modesto avviso e parlo per esperienza diretta, vanno messi a dimora in casa quando arriva il mese di ottobre ma poi ad aprile piano piano un pò per giorno è meglio collocarli all’esterno per far sì che la vegetazione diventi bella rigogliosa), vi sono i Bonsai da esterno, vi sono quelli sempre verdi e quelli caducifoglie.

Da quanto detto sino adesso, per coloro che non conoscono i Bonsai, credo si possa giungere a conclusione che l’impegno è notevole… Ulteriormente notevole quando si vive nel nord Italia come nel mio caso, clima estremo sia in estate che in inverno e come dicevo sopra, occorrono tantissime occulatezze, che credo col tempo si trasformino certamente nella conoscenza degli stessi, ma anche e soprattutto nella sensibilità di colui che li coltiva. Per forza di cose con i Bonsai la dedizione deve essere a 360°, mai lasciare nulla al caso e tanto meno darlo per scontato (errore che io ho invece commesso e difatti…)

Nella mia piccola esperienza ho notato in questi quattro anni che sicuramente sono meno soggetti al deperimento soprattutto invernale, tutti quegli alberelli che sono caducifoglie ossia che con l’arrivo dell’autunno le loro foglie subiscono una metaforsi di colore sino poi a cadere completamente rimanendo i rami spogli. Con l’arrivo poi della primavera iniziano a germogliare, a riprodurre le foglioline e alcune anche a fiorire, dipende sempre dalla specie, ve ne sono alcuni che non fioriscono perchè non è loro caratteristica produrre i fiori.

Ogni qualvolta che parlo di loro ebbene si, ve lo dico, li chiamo affettuosamente i miei esserini o le mie creature. che mi sanno sempre ripagare di tutto il tempo che gli dedico. .. Je les aime.

Concludo come ogni venerdì augurandovi un felice weekend con questa canzone che riesce sempre a mettermi il buon umore. By Giusy

17 pensieri riguardo “L’arte del Bonsai

  1. Anche a me piacciono tantissimo. Ne ho avuto uno in passato, ma come dici tu, richiedono molte più cure delle altre piante. 😊
    Quasi quasi se ne trovo uno che mi piace lo prendo, anche se ho già tante piante sul balcone… Magari uno da interno.

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    1. Anche quegli da interno nel periodo primavera/estate è sempre meglio tenerli all’esterno, uno resistente anche per i principianti è il ficus o ficus retromarcia solitamente si trovano dai vivai più specia.8zzati in Bonsai, altrimenti come il primo da sx della foto, il ficus ginseng quasi tutti 8 vivai lo tengono anche se a dire il vero non sarebbe proprio un Bonsai, assomiglia molto al ficus retusa ma non produce radici aeree come il retusa. Comunque fa la sua figura ed è resistente, io sono quattro anni che ce l’ho, l’ho anche rincasato più di una volta nell’arco di questi anni e per il mmomento a avanti e spero che continui così. Buon pomeriggio 😘

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  2. Quante cure richiedono! Non lo immaginavo
    Di pseudo.bonsai ho avuto per molti anni una palma che dicevano fosse da appartamento, che avrebbe sempre mantenuto le sue dimensioni originarie. Quando ho cambiato casa, avendo un giardino, ho penato di farle piacere piantandola in piena terra,,, e ora mi trovo con tre palme alte quattro/cinque metri

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    1. … e si cara Luisa tutti i Bonsai se piantati nel terreno e ammesso che sopportino il clima soprattutto invernale, diventano degli alberi ver e propri. Con questo tuo commento mi hai fatto sorridere e tornare alla mente che anche mia zia anni addietro aveva piantato nel terreno del giardino un piccolo Bonsai di melo che poi col tempo è diventato un albero gigante di mele 😉

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  3. mi piacciono molto i bonsai ma non ne ho. Anch’io amo molto il giardinaggio e la cura delle piante, ma al contrario di te ne ho di enormi. Ho un ficus benjiamin che sarà alto più di 2 metri..due monstere che prendono due pareti.. certe piante grasse il cui vaso pesa decine di chili 😦 Piante vecchissime che nel tempo sono cresciute a dismisura.)
    Ho visto che la prossima settimana a Lidl vendono vasi carinissimi con delle piante bonsai…quasi quasi 🙂
    Buonanotte Giusy

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    1. Ciao cara e ben tornata, come te anch’io vivo di piante e di fiori da sempre, la passione per i Bonsai è arrivata da qualche anno a questa parte. Colgo il tuo suggerimento prossima settimana voglio andare alla Lidl a vedere cosa propongono come Bonsai, chissà che non ci scappi il quinto 😊. Ah un piccolo suggerimento se dovessi acquistare un Bonsai, non comprare la Cardamona ossia albero del tè, è un Bonsai bellissimo ma molto delicato, come inizio dettato dalla mia piccola esperienza non mi sentirei di consigliarlo. Buona giornata e grazie del commento 😊

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