Sinceramente credo di poter dire di non avere mai conosciuto la noia in vita mia, né quando ero giovane e tanto meno adesso che sono grande e a dirla tutta, neppure quando eravamo in quel periodo nefasto del lockdown e per quanto fastidioso sia stato, personalmente posso affermare con convinzione che quella fase mi è volata alla stessa maniera delle mie attuali giornate forse merito perché da quel momento in avanti, tutti i negozi ancor di più gli alimentari e generi affini, hanno iniziato a contattarci perché volevano creare il loro e-commerce, volevano pubblicizzare le consegne a domicilio etc., quindi tutto sommato il lavoro si è sicuramente ridotto, ma per quanto ci riguarda, non è mai venuto a mancare in quell’infrangente, cambiando naturalmente le modalità di lavoro e le interazioni con i clienti.

Giorni addietro parlando con una mia conoscente quasi amica, mi diceva che lei è annoiata, non sa cosa fare, dove andare e via dicendo… Sinceramente sono rimasta basita affermando con tanto di stupore: “Non sai cosa fare?”
Questa è una musica completamente nuova per le mie orecchie e per cui non ho mai tenuto in considerazione che vi possa essere anche qualcuno al contrario mio che invece si annoia e magari riflettendo su questo, ho anche preso in considerazione che vi possano anche essere persone alle quali piace annoiarsi, stare lì a crogiolarsi senza avere la necessità di essere attivi in qualcosa, del resto per taluni potrebbe anche essere il loro modo di rilassarsi: rimanere inermi a fare niente!!! Tutte riflessioni che mi sono venute in mente per ciò che mi aveva detto questa “amica”.
Nel mio piccolo penso che probabilmente non potrò mai giungere a questo stadio delle cose poiché benché la vada proprio quando non ho niente da fare, prendo un libro e leggo e anzi, mi piacerebbe nell’arco delle giornate avere più tempo da dedicare alla lettura, un libro è il mio modo per rilassarmi e per trascorrere un momento in buona compagnia e anche merito a questo. per me è quasi inconcepibile comprendere la noia e coloro che si annoiano.
“Noia” è una parola estranea al mio modo di essere e mai contemplata nel vocabolario invece, a dire le cose come stanno, personalmente mi annoia sempre la solita routine, mi stanco velocemente di tutto ciò che è sempre uguale e questo vale anche nei così detti divertimenti come frequentare i soliti luoghi oppure l’avere un solo ristorante preferito, e no, direi che proprio non fa per me, sia per quanto riguarda i luoghi e i locali favoriti devo averne a disposizione un certo numero tipo cinque o sei in modo da poter fare il giro tra le varie possibilità, una volta da una parte e la successiva da un’altra e questo in special modo per quanto riguarda i locali.
Anche nei miei hobby sono un po’ così sempre alla ricerca una volta imparate, di cambiare le regole, spesso di sforarle completamente per cercare (e non sempre è detto che vi riesca) un qualcosa di diverso da quello svolto sino a ieri, una volta appresa una tecnica di un qualsiasi passatempo mi viene la voglia di cercarne di nuove spesse volte andando alla ricerca di tutorial vari altre invece, dando pieno sfogo alla mia creatività magari a seconda dei casi, mescolando anche tecniche diverse tra loro.
Ecco se si parla di annoiarsi, personalmente mi annoio nell’eseguire sempre le stesse cose, e per fortuna che ho un lavoro ricco di novità e di nuovi stimoli nel quale è soltanto necessario tenere presente l’esperienza accumulata ma non di certo lo svolgere matematicamente il medesimo lavoro, personalmente sarei già impazzita da un bel pezzo se così fosse stato!!!
Ho sempre avuto questa irrequietezza, questo stancarmi del continuamente uguale ed ero così sin da bambina tanto è vero che mia mamma mi diceva: “figlia mia se da grande farai così presto a stancarti anche del marito saranno guai!!!” In questo caso per fortuna non è stato così considerando che oramai ho perso il conto degli anni che stiamo insieme tra prima morosi, poi fidanzati, successivamente conviventi ed infine sposati. Direi che per quanto riguarda i sentimenti e anche l’amicizia, sono invece come l’edera (ammesso e concesso che le situazioni mi calzino a pennello), dove mi attacco muoio.
Ma c’è un qualcosa anzi, un controsenso, che va a stravolgere questa mia irrequietezza e non è quanto ho appena affermato che sono come l’edera, ma bensì in un certo senso anche… poiché mi affeziono alle mie cose quasi a umanizzarle non a caso a certi oggetti che per me sono irrinunciabili vi ho dato il nome tipo il mio computer l’ho chiamato e lo chiamo Taty, la lavatrice Cara, la Reflex la chiamo La bimba e via dicendo, in questo senso sono un caso piuttosto patologico se poi ci mettiamo che sono un’irrequieta di natura, non avrebbe molto senso che invece mi affeziono agli oggetti, a tale proposito però, ho sempre pensato che la causa possa essere perché gli oggetti che ci accompagnano nel nostro quotidiano contengono la nostra energia, il solo maneggiarli è già trasmettergli la propria energia e quindi poi quando diventano inutilizzabili e occorre sostituirli, per quanto mi riguarda non mi vergogno a dirlo, ci rimango male molto male…


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