Il 25 Settembre è stato l’anniversario del trapasso della poetessa Argentina Alejandra Pizarnik. A soli 36 anni decise di mettere fine alla sua vita terrena ingoiando nella notte un certo numero di barbiturici.
Alejandra era una creatura notturna, ombrosa e scostante con la consapevolezza di sentirsi estranea alla vita.
In una sua poesia intitolata “Infanzia”, la poetessa scriveva: E qualcuno entra nella morte con gli occhi aperti come Alice nel paese del già visto“, parole che oggi appaiono come un preavviso della sua drammatica transizione. Può apparire strano che l’autrice in un verso poetico abbia menzionato Alice, in realtà Alejandra amava il significato di questa bambina non cresciuta nel paese delle meraviglie, tant’è che nei suoi scritti si sdoppiava nel personaggio di Alice addentrandosi nel simbolo delle parole, dei paradossi, del non-senso e in fine, l’irresistibile attrazione dell’infanzia perduta, si era trasformata nei sui versi nella magia del trapasso.
La poesia dell’autrice che quest’oggi ho deciso di condividere con voi, riesce a descrivere la pienezza di un’umanità sconfinata, a trasformare persino il silenzio in rumore, poiché sono le parole a riempire il silenzio assordante dei secoli. Il componimento evoca rabbia, sconforto, solitudine, ho da sempre trovato questi versi anche spirituali e così ovattati in tutto il suo significato.
Spero che vi possa piacere altrettanto quanto a me, buona lettura.

La notte So poco della notte ma pare che la notte sappia molto di me, e non solo, mi sostiene come se mi amasse, ammanta la mia coscienza con le sue stelle. Può darsi che la notte sia la vita e il sole la morte. Può darsi che la notte è nulla e le congetture su di lei nulle e gli esseri che la vivono nulla. Può darsi che le parole siano la sola cosa che esiste nell’enorme vuoto dei secoli che ci graffiano l’anima con i loro ricordi. Però la notte deve conoscere la miseria che si abbevera al nostro sangue e alle nostre idee. Deve scagliare odio contro i nostri sguardi che le sono noti in quanto pieni di interessi, di incontri falliti. Però mi accade di udire la notte piangere nelle mie ossa. La sua lacrima immensa delira e grida che qualcosa se n’è andato per sempre. Un giorno torneremo a essere. Alejandra Pizarnik


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