
Come ogni mese, questo post è dedicato al nostro amico Filippo. Quest’oggi ho scelto un suo scritto riflessivo e non in versi. Tra quelli che sono riuscita a salvare sul mio Drive, questo mi è sembrato metaforicamente anche adatto al periodo che stiamo vivendo col fiato sospeso e tutta la riluttanza è angoscia del caso!!! Da Filippo è stato scritto e postato il 28 agosto 2020
Buona lettura
Flusso Quantistico
Transito su un ponte rettilineo, sublimino il senso in un cunicolo sotterraneo, ricarico il cane di letame per esploderlo sulle trame di un nucleo che m’estraneò, è strano no? Ho fame di rivalsa sulla falsa faccia imbalsamata dell’erroneo che si crede eroico ma è sul punto di lasciare il podio che mi ripudiò per farsi spazio, ringrazio, è ovvio, chi ovviò al mio odio tramutandolo in un bandolo che traccia il mio seguito, a tempo debito tutto torna…è logico, simultaneo, sono mio coetaneo e non mi fa specie, specie se la fine del dolore e il dolore della fine sono un flusso biunivoco contemporaneo, sto conterraneo con tutti i terrestri mentre tu ci terresti fosse un clichè momentaneo, io continuo e m’insinuo nel core shitness del tuo essermi succedaneo, come un vagone a capo del treno non mi fai scemo e non tremo del tuo fare cleptocratico fintoterapico come la chemio, occhio genio che siamo in tanti meglio che arretri come un crostaceo, la ciclicità è più di un segno che pitta un disegno di un mondo di anime a piede libero, liberamente menti libere con intenti che muovono, spingono, tingono di rosa i sogni dei nostri figli nell’alba del nuovo millennio, delle parole che spendo presto ne capirai il senso, coglierai il cenno, fratelli e sorelle in un origami di mani nelle mani per un domani conquistato col dissenso, con la volontà ed un denso, intenso idillio con l’intero universo, sussurro al vento di sentirmi diverso ma mai così vicino a me stesso, muovo i miei passi su queste strade bituminose, risolvo il male con le rime spumose, le risate briose, le curve pericolose, le spine e le rose, le tue e LeMieCose.
© 2 + 0 = 2 – 0 Filippo Fenara


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