
In questo periodo sono piuttosto prolifica nell’ambito della lettura e, ultimamente, non so come e né il perché ma è il momento del genere thriller. Non faccio in tempo a terminarne uno che ne leggo subito un altro, anche perché rimango attratta dalle recensioni e dalle trame che trovo qui in piattaforma e anche sul Web in generale.
Oggi torno a parlarvi di un’autrice di cui avevo scritto già tempo addietro le impressioni di un altro suo libro. La scrittrice è Kimberly Belle e il libro in questione, come da titolo, è “Il matrimonio delle bugie”. Nonostante il suo genere sia più psicologico come thriller, genere da me non proprio il preferito poiché spesso, almeno i primi capitoli, li trovo un po’ noiosi con delle dinamiche piuttosto morbose, per poi dopo diversi capitoli diventare più incalzanti e catturare la mia attenzione e il mio coinvolgimento. Ma ciò nonostante, questa scrittrice con le sue trame riesce sempre ad appassionarmi e affascinarmi sin dall’inizio del racconto.
Trama:
Dopo sette anni di matrimonio, Iris e Will sono il ritratto della coppia felice: vivono in una bella casa, hanno un lavoro appagante e stanno cercando di avere un bambino. Quando Will parte per un viaggio di lavoro in Florida, Iris non sa che il suo mondo perfetto sta per crollare. Quella mattina, infatti, un aereo diretto a Seattle precipita e tra i nomi delle vittime c’è inspiegabilmente quello di Will. Iris è sconvolta, ma è certa che si tratti di un errore. Perché Will avrebbe dovuto mentirle? Che cosa doveva fare a Seattle? E su cosa altro ancora potrebbe averle raccontato bugie? Se vuole davvero arrivare alla verità, Iris dovrà affrontare un’indagine disperata per scoprire che cosa si nascondeva sotto la superficie calma del suo matrimonio. Ma non ha idea delle conseguenze che tutto ciò potrebbe avere…
Questa narrativa inizialmente si avvicina abbastanza al genere del thriller psicologico, ma il proseguimento della trama in questo caso è appena un pochino più dinamico.
Anche in questa lettura, al suo inizio, per quanto mi riguarda, non è stato diverso da questa tipologia di thriller, ma con una notevole differenza: l’autrice è molto brava nel romanzare, per cui quella parte iniziale che poteva sembrarmi anche un po’ noiosa, sono riuscita comunque a leggerla ugualmente volentieri, anche se tra me e me mi chiedevo: ma quand’è che inizia il clou del romanzo? Pagina dopo pagina si entra nella storia vera e propria della narrazione e anche con notevole suspense e colpi di scena, sino a giungere ai capitoli finali con un colpo di scena dietro l’altro e quello che conclude il libro è più che mai eclatante… Tutto sommato posso dire che è stato un racconto intrigante che, con lo scorrere delle sue pagine, mi ha lasciata sempre col fiato in sospeso sino all’ultimo. La trama è ben costruita. La scrittura di Kimberly Belle è fluida e interessante e anche in questa lettura si può constatare che i personaggi sono ben caratterizzati e credibili, come del resto è il suo stile letterario.
In conclusione, se amate i thriller psicologici, non potete perdervi questo libro. Vi consiglio di leggerlo tutto d’un fiato, perché una volta iniziato sono sicura che come capitato a me, non riuscirete a staccarvi.


Lascia un commento