La poesia di cui il titolo è stata definita essere una poesia sulla vita segreta della terra e del cuore.
In realtà il titolo sembra ricordare ciò che racchiudiamo nel nostro cuore, quello che parla di noi, del nostro passato, della nostra interiorità.
Non ricordandola precisamente, nel leggere i primi versi, sono rimasta un po’ interdetta perché sono tristi e malinconici mentre io mi aspettavo tutt’altro, proseguendo nella lettura invece a mio sentire, ho compreso che i versi iniziali introducono una veduta lontana alla vista ma ben più vicina al cuore paragonandola alla vita segreta della montagna che nasconde l’origine della speranza. In questa poesia ho recepito molta delicatezza, intimità e spiritualità, raccontando soavemente il naturale evolversi delle cose della natura, il decesso che guarda alla vita, quella stessa vita che non potrebbe esistere senza la morte e che ci regala invece la promessa di un nuovo rifiorire.
Dopo questa breve premessa dettata appunto dal mio limitato sentire, come ogni venerdì auguro a tutti voi un buon fine settimana. By Giusy

Radici Gronda di neve disciolta la casa. Trasale l’anima al tonfo delle gocce fitte. Così sfacendosi dolorano le cose. Ma lontano, oltre i veli del sole e gli insicuri riflessi, oltre il trascolorare delle ore, vive un esiguo mondo d’erba e di terra. Radici profonde nel grembo di un monte a Primavera votate si celano. E conosco io sola il nome d’ogni fiore che fiorirà, la luce ed il pezzo di zolla in cui prima riappaia la tenera esistenza delle foglie. Radici profonde nel grembo di un monte conservano un sepolto segreto di origini – e quello per cui mi riapro stelo di pallide certezze. Antonia Pozzi


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