
Sabato siamo stati a Milano alla presentazione del libro di Paola Pioletti “Biografia di un’artista”, la giornata è stata piena di emozioni in primis incontrare Paola, che per quanto amiche siamo diventate e quindi ci siamo anche viste in video, però un incontro personale non ha eguali, è stata un’emozione fortissima, quando ci siamo abbracciate ancora non credevo che fosse vero, ci tenevo davvero tanto a conoscerla di persona e posso affermare che è una persona splendida come in realtà appare nel suo blog, è una donna straordinaria, mi ha dato una carica incredibile la sua presenza fisica, ancora adesso a parlarne rivivo le emozioni del momento, questo abbraccio rimarrà nel mio cuore per sempre. Altresì mi ha fatto immenso piacere conoscere suo marito e i loro figli, una famiglia davvero bella dove regna la complicità fatti proprio uno per tutti e tutti per uno. Di questo in serata ne ho parlato anche con Cate che con dispiacere non ha potuto essere presente, avendo anche lei un rapporto piuttosto personale con Paola, conviene con me che la sua famiglia è meravigliosa. Come premessa non saprei quali altre parole poter aggiungere se non altro, che sono rimasta contenta di conoscere anche altri blogger, persone con le quali interagisco qui su WP e anche loro, si sono rivelati essere né più e né meno di come appaiono nei loro blog, persone alla mano e simpatiche con le quali è stato un vero piacere conversare personalmente e, come giusto che sia, mi è sembrato di conoscerle da sempre della serie come dei vecchi amici che si rivedono opo essere trascorso un po’ di tempo. Per quanto mi riguarda, posso ulteriormente affermare che il mondo della blogosfera è molto significativo, ricco di contenuti e non di sola immagine come altri social.
In questo percorso ha voluto accompagnarmi mio marito poiché non gli piaceva l’idea che viaggiassi da sola tanto più in treno visto e considerato che questa era la mia scelta per il viaggio perché non me la sentivo di girare per Milano in auto, per me che vivo al confronto in una piccola realtà come Parma è una bolgia, e poi non è che la conosca bene nei meandri delle sue strade, quindi in questo senso anche mio marito d’accordo con me, abbiamo preso il treno Italo così è stata anche un’occasione per provare l’Alta velocità che non avevamo mai utilizzato prima d’ora. Pure mio marito è rimasto contento della giornata, si è sentito a suo agio in primis con Paola e family e poi con gli amici blogger e pensare che in treno mi diceva: “ma io sono fuori dal vostro mondo” ed era piuttosto titubante, benché avessi cercato di rassicurarlo era un po’ così sul chi va là, invece ha chiacchierato e si è reso partecipe con tutti, alle volte il fasciarsi la testa ancora prima di romperla chiarissimo esempio, che non ha proprio senso.
Per entrare invece nel vivo della presentazione, premetto che è stata organizzata dal Professor Silvio Morganti in collaborazione con la presidente della Casa della psicologia per l’infanzia Dottoressa Gabriella Scaduto. Il professore ha voluto dare anche un tocco di musica all’evento invitando a suonare un’arpista e una violoncellista le quali con i loro brani musicali, hanno saputo dare un ulteriore impronta di vera suggestione al pomeriggio, è stato tutto ben organizzato e anche per questo, complimenti al Professor Morganti.

Nella presentazione e nel racconto del libro Paola era affiancata ulteriormente dal Professore Fulvio Scaparro un noto psicologo Milanese con un curriculum di tanto rispetto nell’ambiente milanese per quanto riguarda anche la pscopedagogia, e il Dottore Roberto Bettiga psicoterapeuta garante dell’infanzia. Oserei dire due autorevoli personaggi che non li si possono definire proprio bao bao micio micio.

Professore Silvio Morganti. raccontando che ogni volta che nel blog postava un racconto che riguardava lei quando era bambina, il Prof era subito pronto a commentare il post sottolineando alcuni aspetti di quel racconto e alle volte anche suggerendo delle correzioni per renderlo più bello, più aggraziato, inizialmente aveva quasi l’impressione che il Professore fosse come una sorta di stalking, tanto è vero che il Prof deve avere mangiato la foglia e un bel giorno le è arrivata per e-mail la foto del Professor Morganti con scritto: questo sono io il Professor Silvio Morganti. sono sposato, sono padre e sono nonno di due nipoti. E dal quel momento è iniziato un dialogo di e-mail tra lei e il Prof sino poi a sfociare nella collaborazione e alla stesura del libro. Un episodio piuttosto significativo di come è nata la collaborazione tra Paola e il Professore Morganti.
Sono sincera mi ha fatto un certo effetto il sentire la voce di Paola raccontare il suo vissuto, nonostante conosca la sua storia e abbia letto il libro. Ci sono stati diversi passaggi che mi hanno commossa e uno in particolare mi ha fatta riflettere su un aspetto che personalmente non ho mai tenuto in considerazione. Ed è propriamente stato il sentirla affermare che non essendo figlia biologica, non ha somiglianze con i genitori adottivi né fisiche e tanto meno caratteriali, tanto è vero che ha portato l’esempio dei suoi figli che hanno invece somiglianze sia con lei che con suo marito. Mi ha lasciata davvero basita perché io a questo come ho accennato sopra, non vi avevo mai pensato tanto più che ho una cugina di primo grado che è stata adottata in tenera età. Nel mio immaginario ho sempre creduto che un figlio assomiglia a coloro dal quale viene cresciuto e non è detto che siano sempre o solo i genitori biologici, sempre dal canto mio, anche un figlio adottivo prende certe caratteristiche dai genitori che lo hanno adottato, dette somiglianze almeno fisicamente le ho sempre viste in mia cugina assomigliante al papà e come carattere più alla mamma con quella pacatezza che era caratteristica della zia e in quanto a temperamento addirittura, le ho sempre percepite nel figlio di mia cugina, quest’ultimo sembra l’immagine di mio zio e, dallo zio, anch’io ho ereditato diversi suoi aspetti caratteriali difatti, in famiglia mi hanno sempre detto e in primis mia cugina, che sono proprio come suo padre, piuttosto particolare… Effettivamente anch’io mi sono sempre sentita per sembianze del carattere assomigliante allo zio e non a caso, tra me e il figlio di mia cugina c’è sempre stato un rapporto di ottima intesa, quando era più giovane, se c’era una che lo comprendeva e lo difendeva quella ero proprio io. Altro argomento toccante è stato quando Paola ha parlato che all’età di undici anni sua mamma è improvvisamente trapassata davanti ai suoi occhi mentre erano sedute una di fronte all’altra a gustare una fetta di torta. Nonostante conoscessi questo accaduto, il sentirglielo raccontare a voce è stato davvero coinvolgente. In tutto questo Paola è stata da elogio, l’ho ammirata nella sua comunque disinvoltura, rendiamoci conto che parlava della sua infanzia, adolescenza di quando è diventata adulta, un percorso di vita che non è stato per usare un eufemismo, rosa e fiori, ha saputo tenere a bada la sua emotività, chapeau e sono sincera, ero piuttosto io agitata per lei anzi, partecipe della sua agitazione perché l’apparenza è una cosa ma poi bisognerebbe poterla vedere dentro una persona e non sempre ciò che appare coincide con la realtà degli stati d’animo.
Non da meno interessanti sono state le riflessioni e considerazioni che hanno riportato il Professor Fulvio Scaparro. il Dottore Roberto Bettiga e lo stesso Professore Fulvio Morganti. Riassumendo brevissimamente il tutto, sia il Professor Morganti e il collega Scaparro hanno evidenziato quanto possa essere importante e di notevole supporto la creatività e l’arte in un bambino nell’aiutarlo a superare una realtà difficoltosa come lo è stato per Paola. Mentre invece il Dottore Bettiga ha portato alla nostra attenzione di quanto possa essere significativo fare conoscere ai bambini la realtà della vita incluso la morte e la guerra, riportando degli esempi della sua esperienza lavorativa. Tutti e tre d’accordo sull’importanza di questo libro per un genitore dove poter trarre degli ottimi stimoli per accompagnare nel migliore dei modi il proprio figlio nel suo cammino rendendolo consapevole di tutto quello anche meno bello che è la vita, per evitare che un domani possa crollare per l’improvvisa conoscenza di certe realtà.
Mi è dispiaciuto che io e mio marito abbiamo lasciato l’aula un pochino prima del termine della presentazione, avevamo il treno e quando si è condizionati dai mezzi pubblici, non ci si può permettere di arrivare in ritardo, fortunatamente Paola ha provveduto a postare sul suo blog tutti i video dell’intero pomeriggio.
E’ stata una giornata densa di emozioni tanto è vero che ancora domenica ero emozionata a tal punto che non riuscivo a concludere niente. Oggi mi piace terminare questo post sotto gentile concessione della stessa Paola, con una suo scritto poetico tratto dallo stesso libro, perché Paola non è soltanto una scrittrice, una pittrice, una disegnatrice e musicista, ma ha anche una vena poetica e difatti, chi conosce il suo profilo letterario, saprà bene che gli argomenti che tratta anche sul suo blog, spesso e volentieri hanno un’impronta e descrizione più che mai poetica.
Mentre tutto accade… Scivolando tra i miei passi, sassi si fanno cumulo. Come se niente fosse, mi travolgo, mi sconvolgo, e fuggo. Torno e resto, smonto e senza respiro trovo sorriso. Mi giocano gli specchi di immagini che ho già in me. Cos’è che fa felice? Se mi brilla e resta acceso, se vivendo e non morendo continua il moto perpetuo, siedo. Parlami di quando mi sono vista, era la prima volta? Appesa a una sorta di luna rossa, ricordo il momento di quel giro di mondo. Piroette di tempo che incollo nel quadro di ciò che sarà, di quel giorno già stato. Non c’è niente al mondo che possa assomigliare a quel vortice, di quando quella volt non ho più avuto aria. Non cìè niente che possa essere paragonato. Il paragone non mi regge non mi sostiene più. All’imbrunire torneranno i tempi di ricordi fiammanti. Torneranno le parole ricucite, le cose taciute, anime in volo imbevute soltanto d’aria nuova. Nerssuno riflesso veràà mai perduto, un sorriso fra la gente che non si dimentica, una sberla di nostalgia rifiorita. Si ritrova tra mille tempeste, si cerca fra rose sopite mai perse, si incontra al limite di orizzonti sbavati. E se qualcosa non c’è, ci farò il pensiero. Un giorno scriverò, quando tutto avrà raggiunto la felicità di quella verità. Mentre tutto accade mi reinvento. Ogni volta un nuovo inizio, ogni volta la lotta contro l disattenzione mentre tutto risorge instancabilmente. Mentre tutto accade, non smetto. Il segreto è. Ricominciare domani. Paola Pioletti



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