
Nell’arco della mia vita ho sempre conosciuto persone con le quali sono più o meno in confidenza, che svolgono mansioni di volontariato, vuoi perché sono in pensione o più semplicemente perché hanno deciso di dedicare una parte del loro tempo libero a qualche mansione a beneficio della comunità e qui, mi tolgo tanto di cappello. Credo che oltre ad essere delle attività socialmente molto utili, il volontariato sia anche un vero e proprio modo di affrontare la vita. Non occorre avere chissà quali conoscenze, ma si tratta di mettere le proprie capacità, anche le più semplici, a disposizione di coloro che ne hanno più bisogno.
Quando si parla di volontariato si potrebbe pensare che possa essere un’attività impegnativa ma invece non è così, come dicevo nelle righe sopra, conosco persone che lo svolgono anche per un paio di ore alla settimana, certo c’è tipo e tipo di volontariato e tipo e tipo di associazioni che potrebbero anche risultare più impegnative nel numero di ore da dedicargli, ma c’è di bello che ognuno può scegliere a seconda della sua disponibilità al di fuori delle mille faccende lavorative e personali, credo che l’unica cosa importante sia il voler aprire il proprio cuore verso il prossimo, scegliendo il tipo di attività più consona alle predisposizioni e agli impegni individuali di ognuno.
Come sempre, non sono solo rose e fiori, intraprendere questo cammino può significare anche il trovarsi davanti a situazioni difficili e che vanno a colpire la propria sensibilità, per questo penso sia importante che sia fatto con passione e non di certo così tanto per farlo.
Conoscendo appunto persone che lo svolgono, ho sempre provato una notevole stima nei loro confronti perché sanno rimboccarsi le maniche e stare accanto a chi sta attraversando un momento di crisi ed è questo il vero valore umano e personale di chi opera in questi ambiti, tra le altre cose nelle persone anche e non solo i più giovani che vi si dedicano, ho notato che hanno la mente più aperta, sono più stimolati al dialogo, alla riflessione e soprattutto hanno una più vivace empatia verso chi non è fortunato come loro.
Con gli anni e con l’esperienza con questi contatti, indipendentemente dal tipo di volontariato che svolgono e dall’età che abbiano, nei loro volti ho riscontrato una certa luminosità.
Proprio l’altro giorno ho incontrato un conoscente in paese il quale non vedevo da diverso tempo, lui svolge l’attività nella Pubblica Assistenza di un paese qui vicino e vedendo anche in lui questa luminosità sul suo viso, mi sono ricordata che la medesima luminescenza l’ho sempre vista nei genitori della moglie di mio cugino, i quali una volta venuti in pensione, si sono dedicati al volontariato presso una associazione, occupandosi a periodi alterni di accompagnare al santuario di Lourdes i bisognosi sia nel viaggio e per tutta la durata dei giorni della visita, rimanendo sempre pronti ad aiutarli per scendere al Santuario, per la risalita e tutto ciò che gli necessitava per la durata del periodo. Più che mai ammirevoli direi.
In effetti sono sempre stata convinta che ogni qualvolta che si agisce benevolmente nei confronti del prossimo, questo faccia anche bene alla propria anima, ci si senta più alleggeriti e probabilmente questa serenità diventa esplicativa sul volto delle persone senza che nemmeno se ne rendano conto, difatti ritornando al mio conoscente che ho incontrato in paese, gli ho detto che lo trovavo davvero bello perché nonostante i suoi anni, così ai miei occhi è apparso: luminoso.
Concludo con una citazione di Maria Teresa di Calcutta: “chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno, non è vissuto invano”.


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