Ieri, 8 dicembre, come vuole la tradizione, mi sono dedicata agli addobbi natalizi. Quest’anno, però, ho scelto di fare le cose in modo diverso: per evitare sprechi energetici, niente albero di Natale illuminato, niente lucine sul terrazzo della zona giorno e nemmeno le solite decorazioni fosforescenti in giardino.
A questo punto potreste chiedervi: ma cosa ho addobbato, allora? Ebbene, l’ingegno non conosce limiti! Senza rinunciare alla magia del Natale, ho creato piccoli ornamenti, escludendo le illuminazioni ma valorizzando l’atmosfera con candele profumate che accendiamo ogni sera, regalando calore e un tocco di luce soffusa.

Poiché per me un albero senza luci perde il suo senso, ho preferito creare un richiamo al Natale con le classiche palline.

Con le palline più piccole, ho decorato il mobile nella zona giorno inserendole su alcune maniglie dello stesso. L’idea decorativa è piacevole, ma ahimè… aprendo e chiudendo il mobile, quanto dureranno in quella posizione? Temo di dover prestare molta attenzione, se non addirittura toglierle ogni volta che apro ante e cassetti. Sembra proprio che mi sia complicata la vita, tanto per cambiare!

Per concludere, ho steso la tovaglia natalizia sul tavolo, un classico delle feste che ogni anno rinnovo alternando le fantasie che ho in casa. Quest’anno, però, ho deciso di cambiare: ho acquistato una nuova tovaglia e, per dare un tocco in più, anche un runner dal carattere spiccatamente natalizio per il mobile. Dopotutto, che crepi l’avarizia!

Pur senza aver fatto nulla di straordinario, mio marito è rimasto contento, almeno per il piccolo tocco di festa che sono riuscita a dare alla casa. Nei giorni precedenti diceva spesso: “Quest’anno sarà un Natale triste senza le luminarie in casa, in giardino, ecc.” e nel dirlo aveva un’espressione così desolata…
Ho sempre amato questi giorni di festa, quando riempivamo la casa, dentro e fuori, di luci scintillanti. Quest’anno, però, ho deciso di essere ligia alle indicazioni sul risparmio energetico e mi attengo a questa scelta. Devo dire, però, che nella mia via c’è una casa che, come ogni anno, è illuminata esternamente né più né meno del solito, l’unica della nostra frazione. Ognuno, del resto, fa come crede. Anche nel mio paese natio, mi ha raccontato mia zia, nessuna casa è stata decorata con luminarie; mentre in paese le illuminazioni sono presenti, come a Parma in centro, ma con una novità: a mezzanotte vengono spente, a differenza degli altri anni in cui restavano accese fino all’alba

Quest’anno a casa mia va così: ci accontentiamo. L’importante è avere la salute e, soprattutto, poter trascorrere un altro Natale con la mia zia, ormai ultra novantenne. Durante la segregazione per il Covid era ben peggio, soprattutto perché non potevamo andarla a trovare, e mi si stringeva il cuore al pensiero che potesse essere il suo ultimo Natale. Invece, ho la gioia di averla ancora viva e vegeta anche quest’anno, e per me non c’è regalo più bello!


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