
Nei giorni scorsi mi è capitato di riflettere sugli anziani, che in questo periodo storico credo si sentano particolarmente disorientati di fronte agli eventi che stanno accadendo e alle difficoltà che ci attendono nel prossimo inverno—perché il peggio potrebbe ancora arrivare. Considerando che loro, povere creature, hanno già vissuto le carestie durante la loro giovinezza o infanzia, negli anni ’40-’45, è comprensibile il loro timore.
Non nego che anch’io mi senta un po’ confusa di fronte all’incertezza del futuro, di cui ancora non sappiamo con esattezza cosa aspettarci.
Le notizie che leggiamo ovunque sono spesso frammentarie, scritte più per riempire le pagine che per informare realmente. Attorno a noi regna un clima di incertezza e solitudine: in assenza di certezze, ciascuno cerca di prevedere ciò che potrebbe accadere. Gli anziani sono particolarmente confusi, e ne ho testimonianza diretta parlando con mia zia, che ormai è avanti negli anni.
Se questa estate ci siamo lamentati per il caldo eccezionale, temo che quest’inverno ci si lamenterà per il freddo e per le difficoltà nel riscaldarsi. Le restrizioni che potremmo affrontare riguarderanno il gas, l’energia elettrica e persino i combustibili fossili tradizionali, come la legna e il pellet. In alcune regioni italiane, sembra che si rischi una multa se si utilizzeranno questi materiali, ma solo nel caso di stufe con una classificazione inferiore alle quattro stelle—indice di una bassa emissione di sostanze inquinanti.
Una decina di anni fa, le stufe a pellet erano considerate un’alternativa più ecologica rispetto a quelle a legna o ai camini. Ora, invece, sembrano essere diventate altamente inquinanti—un po’ come le auto diesel, che un tempo non erano considerate dannose, mentre oggi sono classificate tra le più inquinanti. Il governo, nel frattempo, sta incentivando le pompe di calore con bonus dedicati. Tuttavia, c’è un dettaglio da considerare: dal momento che l’Unione Europea ha già deciso di ridurre la potenza elettrica in alcune ore del giorno, cosa accadrà quando si proverà ad accendere la pompa di calore insieme a elettrodomestici come lavatrice, lavastoviglie, asciugatrice o forno? Ci si troverà di fronte alla scelta tra riscaldarsi, cucinare o lavare i panni. Resta da capire per quali fasce orarie e con quale intensità verrà stabilita questa riduzione per le famiglie italiane, poiché ogni Stato deciderà autonomamente.
olo dopo le elezioni sapremo quale sarà il nostro destino. L’Unione Europea, e non solo, osserva con interesse e apprensione il voto italiano. Finché non sarà noto il nome del nuovo governo, e sperando di evitare ballottaggi, tutto rimane incerto. L’unica certezza è che, in un modo o nell’altro, ci saranno sacrifici da affrontare—come sempre. E come se non bastassero già i rincari su carburanti, combustibili, generi alimentari e tanto altro.
Speriamo almeno che l’inverno non sia troppo rigido: se dovesse essere freddo come quest’estate è stata calda, si salvi chi può! Forse la soluzione migliore sarebbe emigrare in un paese tropicale.


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