Il giorno 9 marzo nella ricorrenza della morte di Charles Bukowski, autore che ho sempre prediletto, sono andata a rileggere la sua poesia “Dinosauria, noi”, versi davvero potenti che ha scritto pochi anni prima del suo trapasso, che descrivono le assurdità del mondo e dell’uomo, una lunga poesia che parla dell’essere umano e del mondo distorto in cui egli vive.
Se vogliamo è una composizione un pò sopra le righe per la sua struttura di scrittura difatti, non esiste punteggiatura e tanto meno, versi standard.
“Siamo nati così”, scrive Bukowski; siamo nati “in mezzo a tutto questo”, come se il mondo fosse una grande matassa di problemi, difficoltà, insensatezze. Impossibile districarla, e forse anche inutile. Nati in mezzo a uomini incuranti degli altri uomini, in una società all’incontrario, in un ambiente guasto, dove il sole, che di solito è simbolo di vitalità e splendore, i suoi raggi invece sono come nascosti dalla brutalità della vita.
Il lessico inquieto è il grande protagonista di questo componimento, in cui tutto è rotto, il cuore è “annerito”.
L’uomo di Bukowski non nasce cattivo e insensibile. Lo diventa perché immerso in un mondo torbido e privo di bellezza.
Leggendo questa lirica, siamo indotti a riflettere su quanto la condizione descritta nel componimento sia quella che viviamo oggi, non mancano, infatti, né i problemi sociali, né le guerre, né le altre deformazioni di cui parla l’autore. Il sole, che nella poesia compare più volte, alla fine sarà l’ultimo superstite, e resterà ad osservare una terra in silenzio, in attesa del “capitolo successivo”.
Dinosauria, noi Nati così in mezzo a tutto questo tra facce di gesso che ghignano e la signora Morte che se la ride mentre gli ascensori si rompono mentre gli orizzonti politici si dissolvono mentre il ragazzo della spesa del supermercato ha una laurea mentre i pesci sporchi di petrolio sputano la loro preda oleosa e il sole è mascherato Siamo nati così in mezzo a tutto questo tra queste guerre attentamente matte tra la vista di finestre di fabbrica rotte di vuoto tra la vista di finestre di fabbrica rotte di vuoto in mezzo a bar dove le persone non non si parlano più nelle risse che finiscono tra sparatorie e coltellate siamo nati così in mezzo a tutto questo tra ospedali così costosi che conviene lasciarsi morire tra avvocati talmente esosi che è meglio dichiararsi colpevoli in un Paese dove le galere sono piene e i manicomi chiusi in un posto dove le masse trasformano i cretini in eroi di successo nati in mezzo a tutto questo ci muoviamo e viviamo in tutto ciò a causa di tutto questo moriamo castrati corrotti diseredati per tutto questo ingannati da questo usati da questo pisciati addosso da questo resi pazzi e malati da questo resi violenti resi inumani da questo il cuore è annerito le dita cercano la gola la pistola il coltello la bomba le dita vanno in cerca di un dio insensibile le dita cercano la bottiglia le pillole qualcosa da sniffare siamo nati in questo essere letale triste siamo nati in un governo in debito di 60 anni che presto non potrà nemmeno pagare gli interessi su quel debito e le banche bruceranno il denaro sarà inutile ammazzarsi per strada in pieno giorno non sarà più un crimine resteranno solo pistole e folle di sbandati la terra sarà inutile il cibo diventerà un rendimento decrescente l’energia nucleare finirà in mano alle masse il pianeta sarà scosso da un’esplosione dopo l’altra uomini robot radioattivi si inseguiranno l’un l’altro il ricco e lo scelto staranno a guardare da piattaforme spaziali l’inferno di Dante sarà fatto per somigliare a un parco giochi per bambini il sole sarà invisibile e sarà la notte eterna gli alberi moriranno e tutta la vegetazione morirà uomini radioattivi si nutriranno della carne di uomini radioattivi il mare sarà avvelenato laghi e fiumi spariranno la pioggia sarà il nuovo oro la puzza delle carcasse di uomini e animali si propagherà nel vento oscuro gli ultimi pochi superstiti saranno oppressi da malattie nuove ed orrende e le piattaforme spaziali saranno distrutte dalla collisione progressivo esaurimento di provviste l’effetto naturale della decadenza generale e il più bel silenzio mai ascoltato nascerà da tutto questo. Il sole nascosto attenderà il capitolo successivo.
Nonostante tutto il malessere e lo sbigottimento che tutti noi stiamo provando da diversi giorni a questa parte, vi auguro un buon weekend con questo video che se non altro, almeno la musica, ha un bel ritmo orecchiabile e la cantante una gran bella voce. By Giusy


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