
Sabato sera nel guardare il programma Ballando con le stelle, mi sono commossa e non poco…
A un certo punto della serata è stato annunciato ai concorrenti che avrebbero dovuto fare una prova con il loro maestro, in realtà a loro insaputa iniziavano a ballare con l’insegnante ma dopo poco il maestro lasciava la pista, il concorrente del momento veniva fermato e girato verso la conduttrice che diceva che la prova consisteva nel cambiare maestro di ballo e per tutti il nuovo maestro era un qualcuno della famiglia, una bella sorpresa per i concorrenti vip!!! Quando è stato il turno di Arisa, che si è voltata per riprendere a ballare con il nuovo insegnante, è stato emozionante poiché a sostenerla nel ballo era il suo papà.
Nel vedere l’emozione della stessa e la complicità con il padre, mi sono venute le lacrime agli occhi, in primis perché ho subito detto tra me e me: io il mio papà non ce l’ho più e successivamente, mi sono rivista alla sua età quindi, già più che adulta, con la medesima tenerezza che avevo anch’io con il mio… In un solo attimo ho ripercorso la mia vita in sua compagnia dall’età più tenera sino a quando sono stata adulta, nonostante abitassi in altra città, dove lavoravo e tornavo a casa dai miei genitori tutti quei weekend in cui mi era possibile e nel periodo delle ferie e delle feste comandate.
Un brutto vizio che ho sempre avuto è stato quello di credere anzi più semplicemente di considerare i miei genitori come fossero immortali, non saprei dire se è un vezzo comune a quando si è figli, anche da adulta non avevo mai tenuto in considerazione più di tanto la loro dipartita, non avevo mai considerato che un domani sarei rimasta da “sola”.
Sono passati ormai quindici anni da quando i miei genitori sono trapassati a distanza di un anno e quattro mesi di differenza l’uno dall’altra, ancora adesso mi sembra ieri, quando penso a loro vengo assalita dalla stessa commozione come se appunto fosse appena accaduto, mi rincuoro pesando che per entrambi le malattie che hanno incontrato sono state piuttosto fulminanti, per me è stato sinceramente un colpo perché in nessuno dei due casi ho avuto modo di elaborare più di tanto le loro patologie e tutte le conseguenze che avrebbero portato sino alla loro conclusione nella dimensione terrena, ma per loro sono invece contenta che le cose siano andate così, una sofferenza dai dolori non troppo prolungata anche se non posso fare a meno nel ricordare quei momenti di entrambi all’ospedale ebbene si, piangendo!!! O per poco o per tanto non è mai bello vedere i propri cari soffrire e purtroppo sono anche immagini che rimangono impresse per il resto della propria vita…


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