Ciao a tutti, oggi vi posto una frase che mi ha colpito, citazione relativa al libro che attualmente sto leggendo e del quale vi parlerò prossimamente. Come sempre vi ringrazio della vostra attenzione.

Il mare, un liquido ansimante, laggiù: solleticato da luci caute, sottili, cangianti. Come un vibrare d’ocelli di un pavone, tra le ombre di salici che friggevano al vento, che lasciavano al destino le ultime e tenaci foglie ingiallite, rispondeva all’aurora, fine, nel suo primo accenno. Forse le risposte si trovavano laggiù, in quello sprofondo torbido e anecoico, del tutto simile alla fragile oscurità del nostro io. Ma osservarlo e basta a cosa serve? Immergersi, aprire gli occhi e percepire, dal fondo, le scintille che imperlano la superficie: questa è la salvezza dall’oscurità.
Michele Bussoni – L’ombra della Zelkova


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