In primavera ho deciso di acquistare un paio di libri di autori classici che avevo studiato e letto quando ero ancora studentessa. Ritengo che la lettura dei classici sia, in generale, la lettura della buona letteratura.
I libri in questione sono raccolte dei romanzi più noti di Lev Tolstoj e Fëdor Dostoevskij. Se il primo autore mi ha sempre affascinata per la ricchezza descrittiva delle sue narrazioni, il secondo mi ha conquistata per il suo modo profondo e tormentato di osservare la vita.


Durante il periodo delle ferie ho riletto Anna Karènina di Lev Tolstoj, che avevo già letto in gioventù. In questo romanzo, per chi non lo conoscesse, vengono raccontate in parallelo le vicende dell’amore adulterino tra Anna e il giovane conte Aleksej Vronskij e del felice matrimonio tra Kitty e Levin. I personaggi, descritti con grande profondità psicologica e introspezione, sono tutti legati tra loro da vincoli di parentela e amicizia.
Si tratta di un romanzo ricco, che non si limita a narrare le vicende amorose di Anna, ma abbraccia una vasta gamma di emozioni e racconti. Tolstoj riesce a descrivere le emozioni umane con precisione e cura dei dettagli: nulla sfugge, nemmeno un gesto, una mano posata su un’altra o un piccolo sorriso rivolto all’innamorato.
I personaggi sono numerosi e tutti ben delineati, con un cuore pulsante e una visione del mondo vivida e particolareggiata. L’autore riesce a offrire uno scorcio della vita russa del XIX secolo in ogni suo dettaglio.
Non si pensi che sia un romanzo rosa: tutt’altro. Nonostante sia stato scritto alla fine dell’Ottocento, tra Mosca e Pietroburgo, è più che mai attuale. Per questo lo si può definire un classico senza tempo: parla a ciascuno di noi, racconta la vita e i segreti che ci caratterizzano, come se fossimo anche noi protagonisti delle storie che si susseguono. Amore struggente, senso di colpa, morte, religione, arte, morale comune, politica, economia, filosofia: Tolstoj affronta tutto questo attraverso personaggi meravigliosamente costruiti, con le loro fragilità e virtù.
Durante la lettura ho apprezzato la struttura complessa del romanzo, che mi ha permesso di cogliere i presagi disseminati nei capitoli e che conducono all’epilogo. Le descrizioni, sia rurali che cittadine, sono magnifiche; i personaggi, in continua evoluzione, rendono impossibile non immaginare i luoghi, i pensieri, le emozioni, le titubanze e le verità che li abitano.
Nonostante l’ambientazione storica, ho trovato il romanzo fresco e moderno, sia nello stile che nei contenuti. La sua modernità risiede nella fruibilità, nonostante la corposità. in termini di pagine, tipica dei romanzi russi. Ma è il contenuto ciò che più mi ha sorpresa: la capacità dell’autore di indagare l’animo umano con rispetto e profondità, offrendo al lettore un ampio ventaglio di casi umani, sentimenti, emozioni, punti di vista e misteri individuali, quali tutti noi siamo.
Benché lo stile narrativo sia denso, in perfetto stile russo, è tuttavia di una fluidità disarmante. Questo elemento, devo ammettere, non l’ho riscontrato in autori come Turgenev o Dostoevskij, pressoché contemporanei di Tolstoj. Pur avendo anch’essi uno stile compatto e consistente, la loro prosa mi è parsa più lenta e, a mio avviso, più confusionaria.
In Anna Karènina, tutti i personaggi sono talmente reali e attuali che ciascuno di loro ha una propria, profonda ragione d’essere. La vita reale, infatti, è fatta di persone come quelle descritte in questo romanzo, ed è proprio per questo che l’ho adorato. Questo libro insegna, inoltre, che le scelte altrui meritano il massimo rispetto: ogni decisione porta con sé dolore e sofferenza, e non sempre gioia.
Sono stata felice di averlo riletto in età adulta. Non perché la sua lettura fosse inadatta quando ero più giovane, ma perché aver vissuto – o almeno “annusato” – certe esperienze di vita (l’amore, la morte, i lutti che prima o poi ci toccano) aiuta a comprendere molte situazioni in cui ci si può ritrovare. Mi ha aiutata ad approfondire tematiche che mi hanno fatto riflettere e, di conseguenza, evolvere.
È senza dubbio un libro complesso, studiato, articolato fin nei minimi dettagli. Eppure, l’incalzare della narrazione lo rende inequivocabilmente meraviglioso. Mi ha stupita come una mente maschile abbia saputo comprendere così bene l’animo umano, descrivere i sentimenti, le paure e le sensazioni femminili, e raccontare le anime di uomini e donne così diversi tra loro. I personaggi sono delineati alla perfezione, le storie tutte drammaticamente reali.
Per concludere, Anna Karènina è un romanzo ricco, di notevole lunghezza, eppure lo consiglierei a chiunque: da chi legge trattati filosofici a chi predilige i romanzi rosa. È il minimo comune denominatore della letteratura. Tolstoj riesce a farci innamorare dei personaggi e a odiarli, se necessario. La storia è condotta dall’inizio alla fine con una maestria e una cura nei dettagli degna di un grande drammaturgo. Ogni frase è al posto giusto, ogni aggettivo contribuisce a costruire un’esperienza intensa e suggestiva. Questo grande capolavoro del realismo resterà nel cuore, perché parla dell’umanità nel modo più limpido possibile. Finché saremo umani e avremo voglia di amare, il racconto di Anna Karènina non ci deluderà mai.
Se avete letto il romanzo, recentemente o anche tempo fa, mi farebbe molto piacere se voleste condividere nei commenti le vostre impressioni. Sarebbe interessante confrontare insieme sensazioni ed emozioni.


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