
Danzano farfalle
tra i blu sulla tela
sognano lidi
intessuti d’amore.
Tra musiche brevi e
divertenti aquiloni
diffondono
colori in assonanza
col cuore
(Emyly Cabor)
In apertura di post ho inserito su gentile concessione, questi meravigliosi versi dell’autrice Emyly Cabor e nonché nostra collega blogger che credo la maggioranza di noi conoscano. Ebbene si, seppur avevo già intenzione di scrivere il post inerente alla gita che abbiamo fatto ad Aprile a Pinarella frazione di Cervia, per ammirare il Festival Internazionale dell’Aquilone, leggendo i versi di cui sopra, mi hanno dato l’imput non tanto per scriverlo che è cosa piuttosto breve, ma più precisamente per quanto riguarda l’editing delle foto che ho realizzato poiché numerose, un vero dramma trovare il tempo per scegliere quelle da postare.
Inizierò parlando in maniera piuttosto sintetica della sua elaborazione e del come e del perché ogni anno viene svolta questa manifestazione per poi concludere con le mie sensazioni al riguardo della giornata che ho vissuto e, se anche a voi piacciono gli aquiloni come del resto sono sempre piaciuti a me, potrete sfogliare le gallerie che li ritraggono.

Quest’anno è stata la prima volta che ho potuto ammirare sul luogo il Festival dopo anni che ne avevo sempre sentito parlare; questa iniziativa vede impegnati bel oltre 250 artisti e ben 50 delegazioni provenienti dai cinque continenti e da come potrete ben immaginare, se gli artisti del vento sono davvero numerosi, altrettanto numeroso è il pubblico che come me, partecipa per contemplare lo spettacolo.
Sulla spiaggia di Pinarella di Cevia annualmente in primavera, viene svolta questa cerimonia. Quest’anno era alla sua 44° edizione e non a caso, tra gli speaker e musiche varie che hanno incoronato l’intera giornata e tra i numerosi artisti che si sono esibiti con i loro aquiloni, abbiamo scoperto che più di una coppia con la medesima passione per gli aquiloni, si sono incontrati a questa comparsa finendo con l’innamorarsi e risultare nel tempo essere coppie più che mai consolidate, un paio partecipavano anche quest’anno pur essendo di età non più giovanissima ma del resto, l’arte del vento non ha alcun limite di età, l’importante è soltanto amare questo mondo.
L’intento del Festival in questione oltre alla capacità di sapere offrire uno spettacolo degno di nota, è anche quello di promuovere il dialogo e l’inclusione come strumenti di pace celebrando appunto la cultura e le tradizioni legate all’aquilone.
L’attuale edizione è stata in particolar modo dedicata alla Regione Emilia Romagna per ricordare la rinascita dopo il forte alluvione della scorsa primavera.
Ogni anno la manifestazione sceglie un tema e quello di quest’anno simbolicamente è stato il fenicottero rosa simbolo appunto, della rigenerazione.

In location collaterali e di certo non meno significative, vi erano dedicati degli spazi espositivi tra i quali il Festival della lettura per bambini e ragazzi, altresì la mostra “The Hatchling: how we did it” del designer e campione di volo acrobatico Carl Robetshaw. Nella giornata è stato dato risalto anche alla presenza fisica dei campioni internazionali di volo acrobatico e alle installazioni ambientali ovvero, aquiloni fissi a terra.


E’ emozionante il passeggiare sulla spiaggia dorata dove si estende il mare all’orizzonte e vedere il cielo che si trasforma in una tela vivente, dipinta con i colori vibranti degli aquiloni che danzano al ritmo del vento e trasformando il litorale in un palcoscenico globale. Gli artisti del vento si riuniscono per condividere la loro passione e la loro maestria riuscendo a creare un mosaico di culture che fluttua armoniosamente sotto il sole primaverile.
Aquiloni di ogni forma e dimensione, da quelli etnici e storici a quelli giganti e acrobatici, solcano i cieli, raccontando storie senza parole, unite dal filo invisibile della fratellanza e della pace, personalmente oltre allo spettacolo artistico, ho trovato grandioso che non è solo un’esibizione di abilità e creatività, ma anche un banchetto di idee e valori, dove l’inclusione e il dialogo si elevano al di sopra delle barriere linguistiche e culturali.









La spiaggia si anima non solo di aquiloni dalle più disperate forme, ma come già accennato, anche di musica, danza dove regna un certo folklore, offrendo una vera esperienza immersiva. In questo Festival, ogni aquilone diventa un ambasciatore di sostenibilità e bellezza, suggerendo una visione poetica e sostenibile per il futuro, in armonia con la natura e l’umanità. Mentre i maestri del vento dialogano nel cielo, il Festival Internazionale degli Aquiloni a Cervia si conferma essere un evento unico, un incrocio di arte, cultura e impegno ambientale, un appuntamento imperdibile che lascia nel cuore un ricordo indimenticabile dove è predominante l’allegria e dove si percepisce l’energia positiva completamente priva di competitività fra tutti gli artisti del vento.








Amando da sempre gli aquiloni, per quanto mi riguarda posso dire che è stata una giornata ricca di bellezza che mi ha molto entusiasmata e sono rimasta più che contenta di vedere dal vivo questo spettacolo artistico degno di ogni merito.


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