Nonostante le rare piacevoli giornate climatiche di questa primavera, siamo riusciti a godere di una domenica di tempo mediocre e abbiamo deciso di partire per una gita fuori porta a Sant’Andrea Bagni, località in provincia di Parma ma piuttosto distante dalla nostra zona di residenza, più di un’oretta di tragitto automobilistico andando a un’andatura ragionevole naturalmente. Personalmente non conoscevo questa frazione di Parma e direi che le mie aspettative non sono state deluse.
Prima di giungere a Sant’Andrea Bagni, abbiamo fatto una deviazione per andare a visitare il Santuario di Santa Lucia situato appunto nel paese di Santa Lucia frazione che fa parte della cittadina di Medesano.

La costruzione di questo luogo di culto cattolico, risale all’epoca storica del medioevo e precisamente al 1364 a quando l’Ecclesia Sancte Lucie de Varano Marchionum fu nominata nella Ratio Decimarum ( registro delle tasse che venivano riscosse dagli enti ecclesiastici) della diocesi di Parma tra le dipendenze della chiesa di San Giorgio Martire di Varano dei Marchesi, all’interno della giurisdizione della pieve di Fornovo. Incredibile il giro clericale dell’epoca, me ne stupisco sempre ogni qualvolta che vado a fare ricerche storiche a tale riguardo, in quanto a passaggi erano già avanti anzi, si può benissimo dire che siano sempre esistiti per cui nulla di che stupirci oggigiorno!!!
La storia racconta che nell’anno 1565 il tempio fu ricostruito e soltanto nel 1607 la Chiesa fu consacrata dal vescovo di Fidenza Giovanni Giorgio Linati e dopo due anni divenne sede parrocchiale autonoma. Tra il 1731 e il 1794 il luogo di culto fu completamente riedificato in stile barocco; in adiacenza fu costruita anche la canonica. Nell’Ottobre del 1952 il tempio fu nominato a santuario diocesano intitolato alla vergine e martire Santa Lucia e nel 1960 venne restaurato.
La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da una cappella per lato, con ingresso a ovest e a sud invece, la parte architettonica è riservata all’altare maggiore. La sua forma asimmetrica della facciata è a capanna interamente intonacata con addossato a parete quattro elementi architettonici che sporgono leggermente dalla stessa parete chiamati leserne a sostegno del cornicione, al centro vi è l’ingresso a forma di arco dai contorni misti del classico disegno dell’epoca barocca e delimitato da una cornice in rilievo, anche più in alto si apre una finestra col medesimo profilo e cornice.

Da come si può notare sempre in facciata vi sono ai lati due affreschi dei quali però non ho trovato notizie storiche, sembrerebbe (il condizionale e d’obbligo qualora si parla di architetture storiche) che siano stati eseguiti più recentemente nella restaurazione del 1960.


Nella parte dietro della Chiesa sempre sagomata dalle leserne, si aggiungono i volumi delle due cappelle e sempre nel dietro si erge solitario il campanile il quale l’ho trovato davvero bello per merito delle sue cornici, tanto è vero che ho voluto immortalarlo anche singolarmente cercando di mettere in risalto appunto le stesse cornici.




Naturalmente neppure a dirlo, la suddetta Chiesa era chiusa per cui con dispiacere, non ho potuto ammirare il suo interno che da quanto ho letto, sembra piuttosto interessante sempre nel suo stile barocco.
I cenni storici sono stati riassunti da Wikipedia
Terminata la visita a Santa Lucia, siamo risaliti in auto per andare a Sant’Andrea Bagni.
Ebbene si, sono rimasta affascinata da questo paesino delizioso ricco di verde con una grande passeggiata a ridosso del paese immersa completamente dalle piante. In un certo senso appena vista la forma di questa frazione sarà per tutto il verde che vi è, mi ha ricordato il paese di Marola di cui in un post addietro vi avevo parlato.
Sant’Andrea Bagni come si può dedurre dal nome, è noto per le sue acque termali che sgorgano da ben otto fonti di diverse tipologie di acque con proprietà differenti in base alle loro caratteristiche ferruginose, arsenicali, salsoiodiche e solforose.
La struttura delle terme per quanto come è mio solito, non l’abbia fotografata per intero ma soltanto a pezzi per mettere in risalto e ricordare quello che più mi ha colpito, in realtà è una gran bella architettura non particolarmente grande ma degna di nota la sua costruzione e i suoi intarsi.


E adesso un po’ di passeggiate nella meravigliosa vegetazione, che purtroppo ancora piuttosto indietro nel suo sviluppo ma ciò nonostante, solo a riguardare le foto ritorno estasiata come lo sono stata il giorno della gita se non altro all’aria aperta e lontano dai rumori ma anzi, ascoltando il cinguettio degli uccelli.






Dopo un buon e succulento pranzo, per concludere in bellezza la giornata nel tornare in direzione casa, ci siamo fermati nel parco di Collecchio e anch’esso altrettanto indietro a livello vegetativo ma nonostante, sempre piacevole passeggiare al suo interno.






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