Sabato poiché era una splendida giornata e già l’avevamo programmata in modo da non rimanere fregati come il week scorso che al Sabato era magnificamente soleggiato e la domenica invece, nebbia che non si vedeva a un palmo, siamo andati come ogni anno nella “nostra” Pineta di Cozzano, della quale vi ho già parlato e stra parlato negli anni addietro. Per poi dopo pranzo arrivare sino al Passo del Fragno circa 848 mt. di altitudine. La zona oltre che a essere spettacolare dal punto di vista panoramico, per merito della posizione e del suo clima, è un’area dove cresce spontaneamente il tartufo nero denominato appunto “Tartufo nero di Fragno”.
Come dicevo sopra, Sabato era una giornata splendida che oltre a essere soleggiata era anche tiepida e molto, a casa il termostato segnava16° e, poiché l’intenzione era di andare un pochino più in altezza e dove solitamente c’è ventilato, anche solo Cozzano è già a 705 mt. di altitudine confronto a noi che in prima collina siamo appena a 300 mt., per cui ho optato per vestirmi in maniera casual ma calda e difatti sotto alla giacca imbottita ho scelto di indossare un maglioncino a collo alto con cerniera e al suo interno il pellicciotto, finto naturalmente, non sia mai!!! Convinta appunto che non avrei avuto freddo e difatti…
Curva dopo curva man mano che con l’auto salivamo verso Cozzano, la temperatura aumentava di gradi sino a che siamo arrivati in Pineta e alle ore 11,00 circa c’erano già la bellezza di 21°.
Mentre passeggiavamo ho iniziato a sbottonare la giacca, quando è arrivata l’ora di riprendere l’auto per andare al ristorante avevo già un caldo che prima di salire in auto la giacca è volata nel bagagliaio aprendo anche la cerniera del golfino impellicciato 😒e difatti sono entrata al ristorante lasciando la giacca dove l’avevo depositata: il bagagliaio.
Dopo pranzo siamo ancora un po’ saliti sino a raggiungere il Passo del Fragno ebbene, abbiamo trovato la bellezza di 24° e io poverina sempre col golfino impellicciato 😒che per quanto abbia aperto la cerniera, al suo interno c’era sempre il pellicciotto… se lo avessi tolto, idea che mi era balenata in testa, sarei rimasta soltanto con una maglietta di cotone e francamente, mi sembrava un po’ esagerato nel senso opposto. Ho avuto un po’ l’idea di essere “Fantozzi alla riscossa” nella versione femminile 😄 La giornata è stata incredibilmente calda da primavera avanzata e il bello è che in montagna c’era più caldo rispetto alla pianura, non si capisce più niente con questo clima!!!

Ogni anno nelle prime giornate soleggiate di Febbraio è un classico per noi iniziare le gite facendo la prima tappa nella Pineta di Cozzano, dopo mesi sentiamo il desiderio di verde e della stessa Pineta, se non altro i Pini sono alberi sempre verdi e difatti nonostante il sole, la zona rimane ombreggiata e meno male, altrimenti Sabato passeggiando avrei boccheggiato, almeno la mattina mi sono salvata.
Su al Passo del Fragno invece non c’era particolarmente ombreggiato come si può notare dalla foto sopra, però la bellezza delle montagne che lo circondano ha compensato anche il caldo. Montagne che sembrano sculture che risultano essere più che mai affascinanti.

La zona nel percorso pedonale ha diversi arbusti ma purtroppo vista la stagione, ancora tutti spogli e nella foto di seguito, ho voluto evidenziare la peculiarità delle foglie mancanti mettendo in primo piano appunto i rami nudi.

Un altro particolare di arbusti spogli che mi ha colpito è invece questo alberello non particolarmente grande ma appunto con i rami privi di foglie mente il tronco sino in cima è tutto rivestito di fogliame, l’ho trovato piuttosto particolare e ho voluto immortalarlo.

Per concludere in questa atmosfera a mio avviso piena di quel romanticismo che soltanto la natura sa donare, rimanendo appunto in tema di romanticismo e di ispirazione, qualcuno ha voluto lasciare sulla pietra una targa con un messaggio d’amore.



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