La vita non finisce mai di sorprenderci


…alle volte in modo piacevole e tante altre invece in maniera più sgradevole.

Non aspettavamo altro che il ponte di inizio Novembree per andare dalla zia, considerato anche il clima più che mai gradevole eravamo carichi come delle molle, io in particolar modo con la voglia di fotografare il tramonto in un contesto autunnale.

Direi invece che non è stato il viaggio che ci aspettavamo difatti, venerdì mattina nel tragitto verso La Spezia, (e già avevamo in programma il ponte lungo lungo) mi chiama mio cugino per avvisarmi che la zia di Como (noi l’abbiamo sempre chiamata zia ma in realtà cugina di primo grado delle nostre mamme) aveva avuto un ictus ed era ricoverata nel reparto di rianimazione a Como città dove residente,  in stato incosciente.

Per noi è sempre stata insieme a mia zia un pilastro della famiglia, una donna davvero in gamba, di una dinamicità incredibile, un anno e mezzo fa si era rotta il femore e, considerando l’età senile, eravamo tutti un pò in preoccupati per il suo recupero e invece, è tornata bella dinamica come prima e più di prima.

Questa “zia” ha sempre avuto la casa a Le Grazie dove del resto è nata e almeno tre mesi estivi ogni anno, li  trascorre in paese faccendo anche compagnia a mia zia, tra la mia vera zia e questa sua cugina, c’è sempre stato un affetto quasi fraterno e così un tempo lo era anche con mia mamma. Insomma nonostante gli anni 93 per la precisione, una donna davvero fantastica sotto tutti i punti di vista.

Si può bene immaginare l’apprensione che abbiamo avuto non appena a conoscenza dell’accaduto perché nonostante gli anni, quando si è affezionati a un qualcuno per quanto ci se ne possa fare una ragione per l’età senile, rimane sempre per noi un grande dispiacere.

Purtroppo il sabato mattina il figlio da Como ci ha informati che la “zia” era trapassata. Nonostante ce lo aspettavamo anche perchè se così non fosse stato, sarebbe rimasta in una condizione piuttosto disagiata anche se avesse ripreso conoscenza… In certe situazioni il trapasso forse è la soluzione  migliore per l’ammalato, sollevandolo da inutili sofferenze e fisiche e morali, ne ho avuto a suo tempo esperienza con mia suocera anch’ella donna ottantaseienne più che mai dinamica che era rimasta notevolmente offesa fisicamente da un ictus.

Abbiamo deciso nell’immediatezza che io e mio cugino con i rispettivi consorti saremmo andati a Como lunedì per il funerale.

Nel pomeriggio di sabato io e mio marito con l’aiuto di mio cugino e sua moglie, abbiamo fatto le corse nei negozi di La Spezia per acquistare un abbigliamento consono a un funerale considerando invece il nostro vestiario che era più che mai sportivo, il problema era la pesantezza degli abiti poichè era caldo e i negozi oramai hanno i capi di vestiario piuttosto autunnali/invernali, fortuna ha voluto che un  negozio dove solitamente si servono i miei cugini avesse degli abiti mezza stagione mio marito se l’è cavata con una giacca, io invece oltre al vestito ho dovuto comprare anche le scarpe e qui nuovamente è stato un problemino, a son di dai dai, sono poi riuscita a trovare una scarpa un pochino più leggerina rispetto a quelle invernali.

Di tutta questa brutta pagina l’unica cosa che sono contenta è che per il funerale siamo andati direttamente in chiesa ad attendere il feretro, così mi rimarrà di lei il bel ricordo ripensando all’estate appena trascorsa, di quando ci sedevamo ai giardini di Le Grazie a chiacchierare allegramente,  è con questa immagine che la ricordo con affetto e che rimarrà nel mio cuore.

Fotografia personale

Come ogni venerdì concludo augurando a tutti voi buon weekend. By Giusy